Proiezioni di viaggio

Da Novembre 2022 riprendono le proiezioni di Viaggio, sospese nel marzo del 2020 a causa della Pandemia. Qua sotto trovate il programma dei consueti appuntamenti con le Proiezioni di Girografando, gli ormai “famosi” reportage di viaggio che hanno dato vita a questa associazione da ormai ben 46 anni.

Se preferite potete anche scaricare il calendario in PDF

CALENDARIO DELLE PROIEZIONI 2022/2023

17/11/2022Isole Svalbard. Un ambiente duro, ma estremamente fragil
di Cristina Dei
15/12/2022Eritrea. L'Italia in Africa
di Lucia Macinelli e Sergio Bracali
12/01/2023Tibet. Dalla mistica valle di Katmandu al regno delle nuvole
di Rossella e Andrea Pacini
09/02/2023Islanda. 2000 km tra fiordi e ghiacciai
di Francesco Giallombardo e Marco Maiani
16/03/2023Sudafrica e Mozambico. Due paesi vicini, molto diversi
di Rossella e Andrea Pacini
13/04/2023Il Cammino dei Briganti. Trekking di 7 giorni tra Abruzzo e Lazio
di Loris Busini, Federico Cecchi, Helga Martinucci e Paolo Cnsumi
18/05/2023Tanzania. i Parchi del Nord e Zanzibar
di Andrea Bueti

Le proiezioni si tengono nella Saletta Soci Coop in via A. Diaz, 29 a Colle Val D’Elsa (sopra i locali del supermercato Coop), con inizio alle ore 21:30, come indicato. Le serate saranno precedute da una breve introduzione sull’argomento. Il tempo prima e dopo la proiezione sarà dedicato a coloro che desiderano chiedere informazioni sui viaggi. Maggiori dettagli sulle serate verranno forniti durante la stagione.
Le serate di proiezione sono ad INGRESSO LIBERO



Isole Svalbard. Un ambiente duro, ma estremamente fragile  17 Novembre 2022
di Cristina Dei

Spesso si parla di ‘mal d’Africa’ ma a volte si può decisamente parlare anche di ‘mal d’Artico’! L’uomo ha sempre desiderato spingere sempre più lontano i propri confini fino ad arrivare ai Poli. Ed è sulle tracce di Amundsen e dei meravigliosi mammiferi del Nord che è nato questo viaggio alle Isole Svalbard.

E’ stato un viaggio alla scoperta di una terra del profondo Artico, a ca. 1000 km dal Polo Nord: una terra che, vista su una cartina, può sembrare estremamente remota ma che in realtà è facilmente raggiungibile in 1 ora e mezzo di volo da Tromsö oppure con volo diretto da Oslo. Ci si aspetterebbe un luogo fuori dalla civiltà come la conosciamo e invece il centro abitato principale, Longyearbyen, è una cittadina europea a tutti gli effetti: un perfetto meltingpot di quasi 50 nazionalità diverse, con wi-fi ovunque, ristoranti con menù per tutti i gusti, strutture ricettive all’ultima moda.

Ma gli agi di Longyearbyen non sono sufficienti a far dimenticare che qui a regnare davvero è la Natura con i suoi ghiacci, la sua notte polare, le aurore boreali ma anche il sole di mezzanotte, con il clima secco del sub-deserto artico e gli orsi polari che costringono a girare sempre con un fucile se si fanno escursioni fuori porta. L’Artico non perdona se si commettono delle leggerezze – ma questo serve a rimettere in prospettiva il nostro concetto di Natura: noi siamo nulla rispetto a queste gelide distese di ghiaccio. Eppure anche qui si sentono gli effetti dei cambiamenti climatici causati dall’uomo: da anni ormai il fiordo davanti a Longyearbyen non congela più completamente e quattro anni fa si è verificata una morìa di renne che a causa delle bizze del clima non hanno trovato cibo a sufficienza.

Insomma, è stato un viaggio che mi ha portata all’essenza vera della vita e del nostro pianeta – altamente consigliato!


Eritrea. L’Italia in Africa 16 Dicembre 2022
di Lucia Macinelli e Sergio Bracali

L’Eritrea è un paese del Corno d’Africa, stretto tra l’Etiopia e la costa occidentale del Mar Rosso.
La conosciamo soprattutto per essere stata colonia italiana ma l’Eritrea ha una lunga storia. Colonizzata tremila anni fa dai Sabei è stata parte del regno di Axum e poi dell’Impero Ottomano, per diventare infine colonia italiana alla fine del XIX secolo. Dopo la seconda guerra mondiale fu annessa a forza all’Etiopia dalla quale si rese indipendente nel 1992, al termine di una sanguinosa guerra di indipendenza, solo per ritrovarsi isolata da una rigidissima dittatura. La guerra però ha contribuito a consolidare l’identità nazionale e nel paese convivono pacificamente cristiani e musulmani.
Del passato più antico rimangono testimonianze importanti ma poco vistose, mentre il retaggio culturale più visibile è di origine coloniale; quello ottomano a Massawa e soprattutto l’architettura razionalista e art déco della capitale Asmara, dal 2017 dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Il rigoroso controllo governativo non sempre consente di visitare il paese oltre le due città principali e l’arcipelago delle Dalak, un ambiente piuttosto estremo ma per ora risparmiato dal turismo balneare di massa.
Nell’Interno non mancano paesaggi grandiosi che rappresentano la prosecuzione degli altopiani etiopi e minoranze etniche non ancora urbanizzate. 



Tibet. Dalla mistica valle di Katmandu al regno delle nuvole  12 Gennaio 2023
di Rossella e Andrea Pacini

Il tutto inizia e termina in Nepal, per opportunità logistiche e amministrative legate all’ingresso in Tibet, che comunque fornisce l’opportunità per una breve ma intensa escursione nella valle di Kathmandu. L’altopiano del Tibet dove si arriva subito ai 3.700 mt. di Lhasa e da qui restiamo sempre su queste altitudini con picchi di 5.000 mt. di alcuni passi e del campo base Everest.
Lhasa e i suoi dintorni sono ricchi di monasteri e di misticismo legati comunque ai luoghi di culto. La particolarità del rito della Kora eseguita dai pellegrini percorrendo il circuito intorno a un luogo sacro, pregando e prostrandosi totalmente a intervalli.
La visita al lago sacro Namtso e il tragitto da Lhasa verso il Nepal, passando per paesaggi montani punteggiati da radi insediamenti di pastori prevalentemente di yak , passi di alta montagna, isolati stupa e luoghi sacri e le belle cittadine di Gyantse e Shigatse con i loro antichi monasteri, fino ad arrivare alla vista del tetto del mondo. L’Everest con i suoi 8.848 mt., al cui cospetto ci si trova veramente meravigliati.
L’occhio vigile e abbastanza opprimente della Repubblica Popolare Cinese, ci ha accompagnato dall’ingresso all’uscita dal Tibet.
Per finire, il passaggio di frontiera un po’ avventuroso dal Tibet al Nepal e l’ancora più avventuroso trasferimento lungo la strada dell’Amicizia che collega l’India alla Cina, ci riporta a Kathmandu per la conclusione di questo viaggio.



Islanda: 2000 km tra fiordi e ghiacciai  9 Febbraio 2023
di Francesco Giallombardo e Marco Maiani

Colle di Val D’Elsa – Saletta Soci Coop,  ore 21,30 – INGRESSO LIBERO

Islanda, letteralmente “terra del ghiaccio”, un’isola che sembra essere così lontana ed emarginata dal resto d’Europa, ultimo baluardo prima delle distese di ghiaccio polare. Siamo ai confini del Circolo Polare Artico. Terra estrema, geologicamente giovane e piena di natura, una natura ancora intatta, dove le bellezze paesaggistiche si susseguono senza interruzione, dove l’uomo si è inserito in punta di piedi con forme di urbanizzazione ridotte al minimo, dove quasi non si percepisce la presenza umana e si ha il privilegio di sentire la natura molto più vicina a noi, la si può ascoltare senza nessuna interferenza dalla civiltà moderna. Il nostro itinerario, circa 2.400 km in 10 giorni, ha seguito la strada principale ad anello che fa il giro completo dell’isola e molte altre strade sterrate che si snodano nell’interno.
Tanti e continuamente mutevoli gli scenari in cui ci siamo imbattuti. Cascate, fiordi, scogliere, spiagge nere, laghi, geyser, vulcani, ghiacciai, villaggi sparsi formati da poche case, distese di muschi e licheni, campi di lava, altipiani desertici, la terra che cambia dal verde al marrone e poi al grigio e al nero, passando dall’ocra e dal rosso, una tavolozza di colori che rapisce lo sguardo. Impressionante poi l’avvistamento delle balene e lo spettacolo dell’aurora boreale. Silenzio, raffiche di vento, solfatare, fanghi ribollenti, grandiosi canyon e faglie, acqua, ghiaccio, fuoco, una natura in continuo fermento, paesaggi dal sapore dantesco. L’inferno e il paradiso nello stesso territorio. Tutto questo è stata la nostra Islanda, una terra dove l’uomo rispetta la natura e ne sa trarre vantaggio, dove la vita scorre con un ritmo diverso.



Sudafrica e Mozambico. Due paesi vicini, molto diversi  16 Marzo 2023
di Rossella e Andrea Pacini

Colle di Val D’Elsa – Saletta Soci Coop,  ore 21,30 – INGRESSO LIBERO

Un viaggio fra due paesi confinanti, ma che per storia e cultura sono molto diversi fra loro. Il Sudafrica, dove di fatto si è imposta la cultura dei coloni Inglesi, ma dove si ritrovano anche alcuni caratteri tipici dell’Africa, come i parchi con gli animali, dove il più famoso è il Kruger Park e i paesaggi incontaminati di un territorio tanto vasto e vario. In Mozambico invece si entra in una vera Africa anche dal punto di vista culturale. Restano le tradizioni, nell’interno villaggi ancora incontaminati animati da tanti bambini sempre sorridenti, dove il turismo non ha ancora preso il sopravvento.
Sul Canale di Mozambico che lo divide dal Madagascar, piccole cittadine di pescatori, dalle quali si parte per esplorare a bordo delle loro tipiche imbarcazioni l’arcipelago delle Barzaruto, con il suo mare cristallino e i fondali ricchi di coralli e pesci tropicali. Un passaggio dalla capitale Maputo e un transito nel piccolo regno dello Swaziland completano il tutto.
Con le 4×4 a noleggio per una avventura nelle rosse piste africane, prima nella savana e poi man mano verso una vegetazione più complessa dove spuntano i baobab, in un percorso dove le attività umane si riducono a villaggi sperduti di poche capanne con i residenti che si occupano dei pascoli a piccole e malmesse cittadine dove si concentrano le attività di mercato. Per poi arrivare a strade con asfalto lungo la costa, tutta da esplorare.



Il Cammino dei Briganti. Trekking di 7 giorni tra Abruzzo e Lazio  13 Aprile 2023
Fotoracconto a cura di Federico, Paolo, Helga e Loris

📌 Colle di Val D’Elsa – Saletta Soci Coop, ore 21,30 – INGRESSO LIBERO

Il Cammino dei Briganti è un cammino ad anello di oltre 100 chilometri tra Lazio e Abruzzo che, a metà Ottocento, era il confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie.
Il cammino è diviso in sette tappe che si possono percorrere a piedi o in bicicletta e attraversa la Marsica in Abruzzo e il Cicolano del Lazio, in queste montagne, un secolo e mezzo fa, alcuni uomini avevano deciso di ribellarsi ai nuovi conquistatori venuti da nord, i Sabaudi.
L’itinerario parte e arriva nel paese di Sante Marie e si toccano quote comprese tra gli 800 e 1300 metri, con dislivelli abbastanza contenuti e adatti anche a chi è meno allenato. Fa eccezione la tappa – facoltativa – al Lago della Duchessa che si spinge quasi a duemila metri.
Non lontano da questo territorio si trovano il Parco del Sirente Velino e il Parco nazionale d’Abruzzo,  ma il tracciato del Cammino dei Briganti non li incrocia mai, attraversa zone ancora poco note e frequentate, ma ugualmente ricche di natura e panorami unici.

Noi, 4 amici, lo abbiamo scelto quasi per caso e lo abbiamo percorso con una certa curiosità, anche se all’inizio eravamo un po’ preoccupati, non tanto dalla lunghezza totale, ma dal continuo e costante procedere, giorno dopo giorno. Però ci siamo dovuti ricredere perché, oltre ad un incredibile ambiente che ci ha sempre accompagnato, abbiamo trovato una bellissima accoglienza da parte delle persone del posto e tutte le preoccupazioni iniziali son state ben presto dimenticate.
Bella avventura, tanto da dire… appena si può, si riparte !



Tanzania. i Parchi del Nord e Zanzibar  18 Maggio 2023
di Andrea Bueti
📌 Colle di Val D’Elsa – Saletta Soci Coop, ore 21,30 – INGRESSO LIBERO


Quando si dice Tanzania, il pensiero corre subito ai safari raccontati in migliaia di documentari che hanno alimentato i sogni di ognuno di noi.
Ecco, questo è il racconto di un viaggio (safari in swahili) tra i famosi parchi del circuito settentrionale della Tanzania, dove l’uomo non può non sentirsi piccolo piccolo al cospetto dello spettacolo della natura, inscenato da paesaggi stupendi e da una varietà faunistica tra le più grandi e selvagge del Pianeta, in un’area geografica dalle dimensioni relativamente ridotte.
I paesaggi mozzafiato del Tarangire, una breve visita ad un villaggio Masai ed il parco del Lake Manyara, sono il prologo ad uno degli spettacoli più emozionanti che la natura possa mostrarci: la caldera del Ngorongoro, patrimonio dell’UNESCO dal 1979, con al suo interno una concentrazione di animali senza eguali. Il viaggio prosegue nel Serengeti (patrimonio dell’UNESCO dal 1981), caratterizzato da paesaggi sconfinati (in swahili il nome significa letteralmente Pianura senza confini), dove laghi, fiumi e praterie fanno da sfondo ad una quantità imbarazzante di animali, cercando di intercettare gli ultimi gnu alle prese col tentativo di attraversare il fiume Mara infestato dai coccodrilli, ultimo ostacolo prima dei pascoli del Masai Mara, in quella che è la più impressionante migrazione della Terra che vede lo spostamento annuale di milioni di erbivori.
Nel rientro verso Arusha, tappa obbligata al Lake Natron, alle falde del vulcano Oldoinyo Lengai, con un’escursione alle cascate Ngare Sero, seguita da un’alba magica, in compagnia di un’immensa schiera di fenicotteri.

E per finire, qualche giorno di relax sull’Isola di Zanzibar a godere delle sue spiagge bianchissime, del mare e dei tramonti dai colori incredibili, del buonissimo pesce e di un ultimo safari… il Safari blu.


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